Articoli con tag: recensione

Manabì by Pacari

Manabì è una regione dell’Ecuador che produce semi di qualità. Pacari ha saputo sfruttare al meglio questa risorsa, realizzando (a mio avviso) una tavoletta fantastica, seconda solo al Raw (70%) e al Piura Quemazon.
La confezione è semplice ma “attraente” e il prodotto all’interno, seppur piuttosto scuro, ha un aroma fantastico, fresco.
Molto ben fatto il lavoro di temperaggio, una volta in bocca il cioccolato si scioglie bene e sprigiona tutta la sua complessità aromatica.
Note di  caffè, tabacco, foglia di ulivo, noce, agrumi e fiori bianchi per un’esperienza sensoriale davvero ammirevole, leggermente tannico sul finale questo cioccolato è davvero piacevole.
Se riuscite a trovarlo, acquistatelo con tranquillità, vale tutti gli euro che vi verranno chiesti, entro un certo limite ovviamente.

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Chuao by Amano

Premettendo che l’assaggio di questa tavoletta è avvenuto in un momento un po’ particolare, cioè durante il corso per Chocolate Taster (il palato in quei giorni aveva un po’ di caos), forse la recensione è un po’ azzardata, però siamo in periodo di Chuao e saltare uno dei massimi esemplari, mi sembra una sciocchezza.
Partiamo da un breve elogio sulla confezione. Art Pollard (proprietario di Amano) è probabilmente colui che realizza il miglior packaging in assoluto, ogni tavoletta ha una scatolina elegantissima con davanti un disegno realizzato da lui stesso. Bellissime!
Al di là di questo, il suo Chuao, denota subito un aroma particolare differente dai cioccolati a cui siamo abituati, dovuto al fatto che l’azienda americana applica una leggerissima tostatura al proprio cacao.
Il colore è bello, marrone tendente al bruno, la tavoletta presenta dei piccoli puntini che onestamente credo siano dovuti ai viaggi subiti per arrivare in Italia. Lo snap è netto e il lavoro di temperaggio molto ben eseguito.
Al palato risultano note molto variegate, e una freschezza particolare. Sentori di prugna, caffè e mandorla, seguiti da lampone e gelsomino. Piccole note di miele e arancia candita.
Lascia una leggera polverosità seguita da una piccola astringenza, che però svaniscono immediatamente.
Credo che ci sarà bisogno di un altro assaggio di questo prodotto, ma al primo impatto risulta essere qualitativamente eccellente e, di conseguenza, consigliato a tutti.

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Chuao by Amedei

Continuiamo a parlare di Chuao, e proseguiamo con l'”analisi” di una pietra miliare italiana, la versione di Amedei. Un esempio, che dimostra il fatto che Chuao non sia una varietà di cacao, poichè molto diversa dalla creazione di Domori.
Anche la maestria tecnica dell’azienda toscana ormai è riconosciuta, e il lavoro di temperaggio è ottimo. Il colore è più scuro rispetto alla tavoletta torinese e. gli odori creano da subito un’immagine molto diversa.
In bocca, si sprigionano subito note di legno e terra, accompagnate da sentori di ciliegia, lampone e uvetta, si affacciano anche note di toffee e un finale affumicato. Purtroppo come accade in quasi tutte le tavolette Amedei, lo zucchero di canna copre gli aromi.
Rimane comunque uno dei prodotti migliori realizzati a Pontedera.

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Chuao by Domori

Visto che siamo in tema di Chuao, ci tenevo a fare una piccola (molto piccola) rassegna di varie tavolette realizzate con il cacao della famosissima regione venezuelana.
Partiamo con il primo, quello che fin’ora preferisco e che non viene dal Chuao…ma come?
L’azienda torinese ha un “contratto” con l’Hacienda San Josè, che negli anni ’80, selezionò le migliori varietà di cacao presenti nel Chuao e le trapiantò nel Rio Caribe. Di conseguenza, il cacao è “Chuao” ma non viene dall’omonima regione.
Al di là dei discorsi territoriali o del cacao, giungiamo al punto. Il packaging è il classico di Domori per quanto riguarda la linea Criollo, una volta aperto, il naso fiuta immediatamente l’odore intenso di cacao, mandorla e legno. Il colore è un bruno chiaro e lo snap molto netto (è Domori dopotutto).
In bocca, il palato si riempie di sapori complessi e note che passano dal legno, al tabacco, alla mandorla poi arrivano al pane, la crema di latte e il miele per giungere infine alla frutta come datteri e banana.
La valutazione finale è sicuramente molto positiva, viene voglia di ripetere l’esperienza e la “dolcezza” di questo cacao rende il tutto molto piacevole. Consigliatissimo!

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Caraibi by Vestri

A parte l’esperienza poco piacevole e il prezzo, questo cioccolato non si presenta male.
La scatola è abbastanza semplice, il flow-pack bruttino. Non ci sono descrizioni particolari per “convincere” il cliente a comprare il prodotto e di questo ne scopriremo presto il motivo.
Una volta aperta la confezione ci troviamo davanti una tavoletta atipica, con il fronte volutamente ruvido e leggermente opaco.
Già questo all’occhio non fa capire bene la qualità del temperaggio, ma lo snap piuttosto secco fa pensare bene. L’odore è di cacao, senza grosse sfumature se non un leggero sentore di vaniglia.
In bocca, uguale. E’ proprio questa la delusione, una tavoletta completamente piatta, senza note aromatiche se non quella del cacao (che tra l’altro ricorda molto il cacao in polvere per dolci) e la vaniglia.
Volendo cercare meglio ci sono leggeri sentori di tabacco e legno, ma il cioccolato è molto “polveroso” e leggermente astringente.
Con quello che costa, lasciate perdere…

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Madagascar by Amedei

Oggi mi sono “imbattuto” in una tavoletta di Madagascar, fabbricata da Amedei. Era un po’ di tempo che non toccavo prodotti della famosissima azienda toscana, e ho sempre più chiaro il perchè.
La confezione è molto lussuosa (anche il costo non è da meno) e la descrizione un po’ pomposa (in pieno stile Amedei).
Una volta aperta, la tavoletta, si presenta bene e l’odore del cacao mescolato ad un po’ di vaniglia riempie i polmoni, ma non si distingue particolarmente dalle altre barrette realizzate da Cecilia Tessieri.
Lo snap è netto, il colore bruno ed in bocca ogni quadretto si scioglie bene. La realizzazione è molto ben fatta.
Purtroppo il gusto è un po’ “flat”. Le note aromatiche si susseguono con troppa delicatezza e rischiano di passare inosservate ai meno attenti.
Sentori di frutti rossi, mandorle, tabacco, caffè e una freschezza “mentolata” che non riescono mai ad imporsi su uno zucchero di canna che li sovrasta, rendendo il tutto troppo dolce e innaturale.
Alla fine risulta un cioccolato che fa troppi compromessi con il goloso medio e non appaga il degustatore raffinato.

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Rugoso by Friis-Holm

Giudicare questo cioccolato è stata un’impresa non da poco. Il cacao usato per realizzare la tavoletta ha una potenza sovrumana che, però, non cade mai nel cattivo gusto.
Ben lavorato, si presenta agli occhi con un colore marrone abbastanza chiaro e un buon odore, la tavoletta è da 100g quindi ce n’è in abbondanza per i più golosi.
In bocca fa subito notare la sua aggressività con un fortissimo amarognolo come di foglia di ulivo, che si trasforma in breve tempo in note di prugna e legno, segue un forte sentore tannico che pervade il palato e vi rimane per un po’ lasciando infine un buon ricordo di cacao e un palato ben pulito.
Io sono più per i cioccolati complessi e delicati ma, se piace la potenza, sicuramente dovrete provarlo.

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85% by Silvio Bessone

Questa “recensione” viene dal cuore, dopo aver partecipato al corso di Chocolate Taster.
Il febbraio passato, durante la fiera Cioccola-To, mi sono imbattuto in un bellissimo stand dove venivano fabbricati giandujotti e venduto cioccolato di “alta qualità”. Così, dopo aver chiesto di assaggiarlo e aver avuto risposta di impossibilità di farlo, su suggerimento della standista ho acquistato una tavoletta di blend 85%.
Il sapore di quella mattonella è ancora nella mia testa.
La ragazza mi aveva detto: “Questo è il cioccolato con la C maiuscola!”, probabilmente voleva paragonarlo ad un altro “prodotto” che inizia con la C…
Già all’odore risultava amaro, e a mangiarlo non è certo migliorato. Un fortissimo aroma di cocco e poi, amaro, amaro e ancora amaro. Indescrivibile, tanto che contro la mia “etica” ho buttato via la tavoletta nonostante ne avessi assaggiato una briciola.
Che aggiungere, questo è un prodotto che forse non fabbrica nemmeno più, ma di certo vi sconsiglio vivamente di acquistarlo, di acquistare qualunque suo prodotto e di comprare senza assaggiare soprattutto…

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Ocumare 55% by Duffy’s

Il cioccolato al latte non fa per me, proprio per niente, ma dopo aver letto una recensione su questo prodotto non ho saputo resistere alla tentazione di assaggiarlo. Così, carta di credito alla mano, ho ordinato direttamente dal sito di Redstar, questa tavoletta al latte con alta percentuale di cacao.
I tempi di spedizione sono stati molto brevi, e questa è stata una grande soddisfazione e anche i costi erano abbastanza contenuti.
Il cioccolato in questione è stato realizzato in edizione limitata, usando fave di Ocumare di cui non viene specificato il clone e quindi immagino siano più varietà insieme.
Il colore è un bel marrone chiaro, che ci lascia subito capire che si tratta di un cioccolato al latte. Il profumo di cacao, viene subito seguito da odore di latte, caramello e vino bianco.
Lo snap è secco, all’assaggio, subito una nota acida tipica del cacao venezuelano che lascia spazio a note di uvetta, panna, mandorla, nocciola, caramello e legno.
Per essere un cioccolato al latte è un bel prodotto, complesso e da non disdegnare. Naturalmente l’alta percentuale di cacao aiuta la tavoletta ad acquisire valore…

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Madagascar by Guido Castagna

Guido Castagna è l’avanguardia del cioccolato italiano, con un design elegante e innovativo, propone tavolette e creme di qualità.
Ieri ho assaggiato il suo Madagascar.
La tavoletta si presenta con un design fuori dal comune, elegante, il colore è marrone e il temperaggio sembra ben eseguito.
L’odore fa notare subito una piccola nota acidula, un leggero sentore di cacao e ahimè anche il classico odore che hanno alcune tavolette (di qualità) con lecitina di soia e burro di cacao.
Lo snap è abbastanza secco. In bocca svela quasi subito note di ribes, lampone, fragoline e mirtillo che però svaniscono abbastanza in fretta lasciando un leggero sentore acidulo molto piacevole ma di breve durata. Purtroppo il concaggio di questo cioccolato ne penalizza gli aromi, ma lo rende sicuramente più adatto a tutti i palati.
Molto scioglievole (la lecitina ne è la causa) non presenta una persistenza molto lunga.
In conclusione questo Madagascar lo consiglio a tutti gli amanti della qualità perchè, nonostante non sia il top, ha un rapporto qualità prezzo veramente vantaggioso e la tavoletta essendo da 100g vi farà mangiare un po’ di cioccolato in più.

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